Le lesioni muscolari rappresentano tra il 10 ed il 30% dei traumi da sport. L’ecografia e la Risonanza Magnetica sono le tecniche di imaging principali per il loro studio. Nell’ambito sportivo, specie amatoriale, l’ecografia è l’indagine di prima scelta per individuare e stadiare le lesioni muscolari. A tale proposito le classificazioni utilizzate sono numerose ed in Italia la più usata è quella di Nanni (2000) che distingue contratture ed elongazioni (spesso non visibili o molto sfumate con l’imaging), e distrazioni – cioè vere e proprie lesioni strutturali del muscolo – distinte a loro volta in lesioni di I, II e III grado sulla base della percentuale di fibre interessate. In questo ultimo tipo di infortuni strutturali, l’ecografia evidenzia la discontinuità dei fasci muscolari, l’edema reattivo, e l’eventuale ematoma. L’immagine sottostante dimostra una piccola lesione parziale minore del muscolo bicipite femorale, con minima quota di ematoma reattivo intermuscolare.
Per quanto riguarda la tempistica dell’indagine ecografica, l’accuratezza migliore si può ottenere almeno 48 ore dopo l’infortunio, quando la eventuale raccolta emorragica inizia un processo di stabilizzazione/riassorbimento.